La bellezza salverà il mondo

Ad insegnarcelo, sono i ragazzi di Slow Flowers. Per chi vuole sapere come, ma anche per chi non c’era, ho raccontato la loro storia e quella di un rudere abbandonato in mezzo al Chianti - che hanno trasformato nella più bella casa in fiore che io abbia mai visto - sulle pagine de La casa in ordine dove ogni tanto ho la fortuna di poter scrivere. Per questo magazine e non solo, ma prima di tutto per me, scovo gli eventi più indipendenti che vengono organizzati su suolo italico.

Che piacere ritrovarvi qui amici, dove tutto è cominciato e dove ogni tanto faccio ritorno. Sembra ieri, eppure sono passati già 10 anni. Era il 2007. Quante cose sono successe nel frattempo. 

Ogni giorno mi alzo, potete credermi o no, e mi sento profondamente grata per il lavoro che faccio. Per certi versi, nell'approccio alla vita, ho ancora l'entusiasmo dei bambini. Con le sue diverse sfaccettature (che un giorno forse riuscirò a raccontarvi) - proprio come succede a un prisma che, colpito dalla luce, la separa in tutte le sue componenti cromatiche - il mio lavoro mi permette di vedere, in ogni persona che ho la fortuna di incontrare sulla mia strada, il colore che si porta dentro. 

Quello di Lelia Scarfiotti è blu. Prendete queste foto. Sono tutte sue: a volarci dentro come un aquilone, hanno il profumo puro della poesia. Non mi viene in mente altro per definirle. Sempre che ce ne sia bisogno. Come quella grazia interiore in via d'estinzione fra il genere umano, che Lelia forse non sa d'avere e di cui tutti molto probabilmente le parlano da sempre. C'ha la grazia dentro. Lo senti dalla voce e ne hai conferma quando t'imbatti nei suoi lavori. Come il polline dei fiori che ama ritrarre, a portare la grazia dappertutto ci pensano le sue foto, che la diffondono in giro per il mondo proprio come fanno le api quando volano silenziose di corolla in corolla e ci fanno sognare di essere più leggeri.

Piano piano, ci stiamo allontanando dal paradiso. Ed è bellissimo riuscire a sognare di diventare, anche solamente per qualche attimo, un’ape no?

La ragazza delle foto si chiama Jenny ed è una sua amica. Altro non so. Posso solo immaginare che sia qui, come un Virgilio dei nostri giorni, per traghettarci nella selva oscura e fra le stanze fiorite di questo rudere abbandonato dal barone e da Dio in mezzo alle viti e agli ulivi, nel cuore del Chianti. Siamo a Podernovi, un paesino passato alla storia del cinema. Qui, infatti, Bernardo Bertolucci decise di girare il suo indimenticabile "Io ballo da sola". E se l'ha fatto qui e non da un'altra parte, un motivo ci sarà. Per capirlo, forse, basta guardare il videoracconto di Slow Flowers che ha girato Matteo Castelluccia.

Ci ho messo ore a scegliere le foto che Lelia mi ha mandato, non solo perché erano tantissime, ma perché sono davvero una più bella dell'altra e volevo che fossero quelle giuste. 

PS. Per chi di voi si chiede se per caso ho lasciato questo posto - ogni volta che torno qualcuno di voi se n'è andato 😔  - dico che I love country chic non morirà mai, nemmeno il giorno in cui dovrò passare a miglior vita. Mi sono solo trasferita. Venite a trovarmi su Instagram

Non posso proprio separarmi da questo blog, gli devo troppo. E poi su IG mica posso postare tutte le foto che voglio. Per raccontare una storia lì tocca sceglierne una sola alla volta. E io non ne sono capace. Mi manca il dono della sintesi da quando sono piccola. Spesso una sola foto non può rendere giustizia a una storia. Come in questo caso. Che una storia così è troppo bella per essere raccontata con un solo scatto. 

Torno presto, promesso.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Crediti:
Foto di Lelia Scarfiotti (IG @lscarfiotti - FB @LeliaScarfiottiPhotographer
Slow Flowers Italy (IG @slowflowersitaly - FB @slowflowersitaly
Video di Matteo Castelluccia
Il mio racconto su Slow Flower Italy lo potete leggere su La Casa in Ordine