Non vi è mai passata per la testa l'idea di arredare casa con alcuni pezzi autentici - magari di gusto rustico - per togliere di mezzo quella sensazione di freddezza e perfezione che regna sovrana negli arredi moderni? 

A noi piacciono le cose (soprattutto campagnole) che sanno raccontare una storia. Quelle che 'respirano ancora', diciamo così. Che hanno qualcosa da dire di sé, di chi le ha realizzate e di coloro che poi le hanno usate. E quasi sempre, gli oggetti che sono capaci di raccontarti una storia, sono fatti bene e con grande passione. 

Poi ci sono le cose mute, coperte di polvere, quelle che non parlano più o che se lo fanno, solo con un filo di voce. Bassissima. Sono quelle che vanno capite e sapute ascoltare. E non tutti ne sono capaci. 

A volte ci pensano i rigattieri a portarti a spasso nel tempo. Ma quella è un'altra storia. 

Riprendere in mano qualcosa di vecchio abbandonato in angolo non significa solo dargli un'altra vita (il che non è male pensateci... chi di noi non vorrebbe ripartire dal via a fine corsa?), ma la possibilità di raccontarsi per quello che si è stati e ancora si è - anche se piuttosto malandati - a un'altra generazione. 

In pratica le "robe vecchie" continuano a parlare per raccontarci chi siamo, da dove veniamo, quali sono le nostre radici, ci insegnano ad apprezzare il valore delle cose semplici, fatte a mano 🙌, che funzionano, che non si rompono, fatte per durare insomma. Ci insegnano a non aver bisogno del superfluo. A sistemare e non a buttare ciò che è rotto. Ci ispirano. Ci liberano l'immaginazione. Ci insegnano a tracciare una nuova rotta. 

Aggrapparci con forza al passato non significa non avere idee, ma a identificarci in alcuni di quei valori che sembrano (a volte) persi per sempre. E di questi tempi ce n'è davvero un gran bisogno. Di ripartire da lì, intendo. 

Prendiamo questo vecchio manichino sartoriale dell'inizio dell'inizio del secolo scorso, appartenuto alle abili mani di una sartina ormai passata a miglior vita. E questo bellissimo lampadario in ferro arrugginito dal tempo in cui le gocce in vetro cristallo trasparenti si alternano, in un gioco di riflessi, a quelle color ambra. Sapeste quante storie mi hanno già sussurrato nelle orecchie e quante cose ho imparato, non solo su ago e filo...